venerdì 4 agosto 2017

Rientro californiano



Chi l'avrebbe mai detto che avrei pregato che i giorni passassero della mia (seconda) vacation per ritornare a casa a strapazzarmi di nuovo le mie piccole scimmiette. La mia fonte primaria di amore e affetto in questo lungo anno lontano da casa! Da una parte non mi pento di aver rinunciato al mio travel month, anche perché sono un'au-pair troppo casalinga per stare così tanti giorni fuori casa! Chiamatemi lazy, lo ero e sempre lo sarò! Già era successo ad Aprile, nonostante ero sempre nei d'intorni californiani e in dolce compagnia. Sicuramente anche ritornare alla mia temperatura ottimale/preferita non mi dispiaceva. Al contempo gli ultimi giorni prima del grande rientro in Italia. Un misto di nostalgia, euforia e confusione. So che il rientro non sarà facile, come così non lo è stato l'arrivo negli States, per i vari motivi che si possono immaginare. Questa esperienza durata un anno mi ha sicuramente cambiata. Non scorderò mai i momenti belli, ma anche quelli difficili, dove ho dovuto gestire la maggior parte del tempo emozioni negative e positive, ansie, preoccupazioni (talvolta inutili!), imprevisti, frustrazioni, etc. Si impara a fare un punto della situazione di tutto, di ciò che vale e ciò che no, ma soprattutto a gestire quella tanto chiamata "homesickness" che per un motivo o per un altro mi sono sempre portata dentro. Impari ad essere indipendente, a viaggiare con gli altri o da sola, a rimanere sempre sbalordita di come sconosciuti in autobus o sugli aerei hanno un occhio di riguardo nei tuoi confronti (senza distinzione di sesso e senza nessuna finalità, come spesso la gente maligna - come me? - crede!), a preoccuparti meno degli altri e a mettere un po' i propri bisogni davanti, a vincere tanti scogli e paure, che spesso sono generate da quell'ansia pre-partenza o iniziale ed ingiustificata. Dove sei carente da un lato, acquisisci dall'altro. Mentre inizialmente i miei grandi problemi erano lo scontro e/o l'impatto con la lingua e la carenza di affetto, con il passare del tempo, mese dopo mese, tutto stava un po' riempiendosi in quei vuoti dentro di me e prendendo una nuova forma (resilienza?). Impari a prendere ed apprendere tutto quello che i bambini ti donano. A volte gli stessi comportamenti problemi, i loro pianti isterici, o il non poter cambiare stanza perché ti vogliono lì e lì devi stare, beh, ti fa prendere con un sorriso e con ironia un po' tutto. Ho sempre messo in discussione me stessa come educatrice, quanto come au pair, ma tanto quanto come persona. Mettersi in costante discussione è quello che sono sempre stata, quello che ho ritrovato anche studiando e quello che mi fa prendere consapevolezza di chi sono, di come evolvono certe situazioni e dinamiche (filosofeggiando come sempre!). Non essendo una mamma o non essendolo mai stata, non mi son reputata di avere quell'istinto materno, o di non essere semplicemente pronta, di cui le neo-mamme o le persone intorno a te parlano. Ma si sa, come in tutte le relazioni umane, quando vedi che qualcuno sta bene ed è sereno, lo sei in qualche modo pure tu, soprattutto se sei il motivo del suo benessere (ancor meglio!), è quello che io chiamo affetto&amore ed al contempo ti fa sentire vinta!

New Orleans


Rinomata capitale della Lousiana e principale meta turistica per cultura e musica, oltre l'essere una delle città più pericolose del South America. Cittadina molto attiva e festosa, soprattutto nella via principale, quale Bourbon Street, in cui era obbligo andare. Il caldo torrido superava quello di Washington e Austin messe insieme, quindi limitata la lista dei punti di interesse che mi ero prefissata per una giornata a giro per la city. Le zone che ho percorso camminando sono state la Garden District, il Quartiere Francese (dove sono le principali attrazioni), il Tremè, il Marigy e poi il tour per la scoperta dei coccodrilli in motoscafo a poco di un'ora dalla city.
Il tour è servito sicuramente anche per rinfrescare un po'!

Tra le attrazioni viste ci sono: Eiffel Society, Ogden museum of southern, the national WWII museum, Contemporary arts Center Famous door, Jackson Square, Lafayette Square Conservancy, Pirate Alley, House of Blues, Lafayette cemetery n°1, Congo square e Louis armstrong park. La mattina seguente dirette verso il tour dove abbiamo avuto modo di vedere i vari tipi di coccodrillo e di quanto siano animali in realtà molto dolci! Per finire in bellezza non si poteva andar via dalla città senza poter provare il coccodrillo (come fa?) e una birra in compagnia.










Austin




Dicono che questa è la città più bella del Texas. Mi ha sicuramente colpito l'esser così colorata. Per essere una piccola cittadina ha tanti point of view e punti di interesse, quali vi segnalerò, come:



Austin Lake, Austin 360 Bridge, Browning Hangar, UT tower, Littlefiled Fountain,




Bullock Texas State History, Texas Capitol, Musem of Weird, George Washington Carver museum,





Congress Bridge Bats, Shal Beach at Town Lake, Ladybird, Lake-Lamar Beach, Greatings From Austin Murals and la chicca è stata l'Hope outdoor gallery, con vista panoramica e graffiti su muro. Non potevo che disegnare un cuore gigante a metà (giusto perché poi la bomboletta mi ha abbandonata .. !!!)





Washington



District Columbia. Washington: Una cittadina rinomata in tutto il mondo. Una via piena di monumenti importanti, anche se un po' di tempo in più non sarebbe guastato. Purtroppo le mie girate sono "mordi e fuggi", quindi cerco di riassumere brevemente la mia mezza giornata in giro nel distretto colombiano.
Nonostante il caldo torrido e le poche area di ombra, non mi sono mai fermata. Nella mia lista avevo programmato di vedere queste attrazioni/monumenti, quali: United State Capitol, Peace Monument, Andrew Mellon Memorial, Washington Monument, White House e Lafayette Square. Lungo la via principale troviamo altrettanti musei quanti sculture ed in particolar modo il museo all'aperto il quale ho trovato molto interessante per le sue sculture particolari e per i giochi delle fontane.




Phildelphia





Altra città, altra capitale. Dopo Boston, la seconda tappa del mio tour sulla East Coast è proprio Philadelphia. Capitale della Pennsylvania. Una cittadina percorribile benissimo a piedi, ma ad ogni modo ben servita.



Tre giornate alla scoperta della downtown e dei punti più importanti della mia lista, quali: Philadelphia Museum of Art, Art Museum (con la statua di Rocky e gli steps)
Swann Memorial Fountain, The oval, Cloyhespin Sculpture,
Philadelphia city Hall e Dilworth Park, Declaration House, Liberty Bell, Indipendence Hall, Elfreth's Alley, Ben Franklin Bridge, Spruce Street Harb, Philadelphia's Magic Garden, Chinatown Friendship Arch in cui vicino vi è il Reading Terminal Market; poi Italian Market, Cinemug movie coffee bar, First Bank of U.S., Indipendence Seaport Museum, Irish memorial, John F. Collins Park, Logan Square, Museum of the American Revolution, ed il Rittenhouse Square dove, in cui dopo il Dilworth Park, ho speso più tempo (sia per i giochi acquatici, che stare nel verde per riprendersi dalla giornata calda). Ho avuto modo di provare il Philly Cheese Steak, nonché il piatto tipico di Philadelphia a base di carne di manzo, formaggio e cipolle tritate.








Boston

Boston è sempre stata una delle mete che tanto desideravo visitare, solo per poter andare a trovare i tanto amati zii americani. Quindi zaino in spalla, altro giro-altra corsa: destinazione Boston! Mi ritrovavo a Lynn, paesino a mezz'ora di auto dalla city. Arrivata in tarda serata e incontrato zia, cugina, marito e bambino, ci siamo diretti verso casa, da cui ho potuto ammirare un piccolo skyline di Boston. Il tempo non è stato dei migliori perché ha piovuto la maggior parte delle volte, ma ho avuto le mie due o tre giornate per visitare la città, autonomamente o con i miei familiari. Ho avuto modo di conoscere il bimbo di mia cugina, con cui ho passato la maggior parte del tempo, con giochi con tutti i tipi di palle da gioco e cartoni animati. Due anni, compiuti a pochi giorni dopo il mio arrivo. Un bimbo così energico che ha battuto i miei host twins. Mia zia mi ha viziata in tutto e per tutto, specialmente con i mangiarini tipici siciliani e con la cucina italiana tanto mancata. Parlando, invee, della city: Boston è la capitale del Massachussetts. Ho organizzato la visita di Boston in macro aree e, grazie a mezzi pubblici e le mie belle camminate rilassanti, sono riuscita a vedere tutte i miei punti di interesse nel giro di un paio di giorni, di cui vi proporrò: Cambridge, East Cambridge/West end, East Boston, Back Bay east, North end (nonché Little Italy bostoniano), Leather District, Boston public garden & common e Fort Point. Partendo da Lynn con autobus e poi giungere alla metro di Maverick Square, prima tappa è stato lo Skyline della East Boston dal East Boston Green way, per poi passare a Cambridge dove vi è la rinomata Harvad, immersa tra dormitori come nei film, giardini e biblioteche. Quindi come non citare: Harvard Bridge, Harvad Square e Harvard Yard. Passando sulla East Cambridge/West end, troviamo: Longfellow bridge, Museum of Science, North Point park, Paul Revere park e Leonard Bunker Hill Bridge, che mi sono fatta tutto rigorosamente a piedi! Seguitando la Back Bay east con: Boston women's memorial, John Hancock Tower e la Newburn street che è la via principale dello shopping. Nella North end invece: Paul Revere Statue, Sam Adam Statue, Quincy Market e Christopher Columbus Waterfront. Molto interessante anche la Leather District dove erano presenti: Financial building, Chinatown Gate, Wilburn (rinomato palazzo dedito alla musica), poi il Boston public Garden (con il May way Ducklings, lo swan boat, George Washington statue), il Boston Common (frog pound, parkman, soldier & sailor monument, Massachussetts State House, Granary Burying Ground e il Par strett Church) infine la Boston Harborwalk ed il Fort point (Fan Pier Park, Children's wharf park e l'Hood Milk Bottle). Il contrasto tra moderno e classico mi ha veramente affascinata per la particolarità di questa grande meta turistica.

Travel weeks: premesse



Dopo l'entusiasmante scoperta della parte Ovest del Canada, tra laghi, parchi nazionali immensi e le città giovani e rigogliose, siamo rientrati nell'amata "primaverile" California. Dopo essermi accertata di non aver alcun impegno lavorativo, ho progettato una visita veloce sulla East coast, secondo le seguenti tappe che riproporrò nei post successivi, quali:
-Boston, con partenza dall'aereoporto di San Josè mattina presto, pit-stop a Denver per il pranzo e arrivo alla cittadina in serata rincontrando dopo tanti anni i miei familiari e spendere la maggior parte del tempo con loro, oltre che alla scoperta della città;
-Philadelphia, con partenza da stazione degli autobus a Boston, mattina presto con Bolton, con pit-stop a Newark poco prima di pranzo e arrivare nel pieno pomeriggio nella city, in cui nei giorni seguenti ho rincontrato, dopo un anno, la mia carissima compaesana Alessandra, che è partita insieme a me in questa avventura, ma che poi ci siamo divise in base alla scuola e alla zona dove saremmo state destinate; 
-Washington, con partenza da stazione degli autobus da Philadelphia con Megabus, in mattinata per arrivare durante ora di pranzo.
-Austin, con partenza da Washington dall'aereoporto nazionale mattina prestissimo, con pit-stop a Chicago per giungere ad Austin in pieno pomeriggio, aspettando le coincidenze con la mia travel buddy Alice.
-New Orleans, con partenza da Austin in tardo pomeriggio con Megabus, con pit-stop a Houston e arrivo in mattinata nella city, aspettando le coincidenze con la mia travel buddy Alice.
Rientro in California a San Josè, con pit stop a Los Angeles e arrivo in tarda serata.
Tutto questo organizzato a due giorni alla partenza, ma tra paura ed ansia, sono riuscita a programmare e partire! In due settimane mi sono dedicata alle cose principali che mi interessavano, per lo più girare tra le vie principali e cogliere i dettagli scultorei e ornamentali di ciascuna città. Un po' tutto mordi&fuggi come sempre, non tipico del mio stile italiano, conoscendomi. Dopo un anno in America però si cambia un po' mentalità, modalità organizzativa e spirito. Soprattutto lo spirito!
Ho testato quanto viaggiare da soli possa essere stimolante e divertente. Al contempo quanto cose che non hai mai fatto e che ritenevi quasi impossibili, possono esser fatte con uno schiocco di dita. Una volta superate le proprie convinzioni, prendere e partire è un gioco da ragazzi. Armati di pazienza e tempo ed il volo o l'autobus low cost è a portata delle tue esigenze!

mercoledì 5 luglio 2017

Okanagan Lake



Uno dei punti dove ci siamo fermati per un paio di giorni, dopo esser passati in tra mezzo tra i vari parchi nazionali e aver valicato il confine tra Alberta e il British Colunbia, siamo giunti a Kalowna e al Lago di Okanagan; eravamo vicino Peachland, città madre della mia host mum, e non poco distante da Vancouver. I bimbi hanno avuto la possibilità di andare un po' in spiaggia ed in piscina. Non sono mancati i castelli di sabbia ed i tunnel per far scorrere l'acqua. Il tempo era bellissimo. Caldo ma ventilato al contempo. Un piccolo tour di Peachland e poi relax e ritrovo con i parenti e amici della mia host family.

Banff



150 anni Canada e non posso non parlare di Banff, parco Nazionale Canadese ed una delle mete più rinomate della west coast della bandiera con l'acero. Circondata da laghi e cascate, come il Lago di Louise, che non ho potuto visitare causa mal tempo, le cascate di Takakkaw, Bow falls e le Rocky mountains canadesi. Insieme ai bimbi ci siamo messi in viaggio per arrivare sul posto, quasi un'ora, poi dopo aver trovato parcheggio e l'attesa nei soliti uffici per far i biglietti, siamo riusciti a prendere la funivia. La più piccola aveva un po' di paura, come biasimarla...certe altezza spaventano ed io ne so qualcosa! Una volta entrati abbiamo avuto a disposizione un'ora e mezza di pura natura e storia. Tanti i point of view, sia dall'edificio che dal punto più esterno. Mai visto tanto verde in vita mia, sarà colpa del mio essere troppo cittadina sicuramente! Banff è anche una piccola cittadina ma ospita tanti di quei turisti, pertanto hotel (diciamo proprio castelli!) e via principale con giardini, negozi, punti ristoro e tutto quello che si può benissimo immaginare.



Calgary


Dopo il lungo viaggio di 2 giorni, by car, siamo giunti a Calgary. Una delle cittadine del Canada del west.




Dopo aver ammirato i panorami tra California, Oregon e Washington, siamo arrivati al confine tra U.S. & Canada, dove ho ricevuto il timbro che sono entrata nel nuovo stato, circondati da ponti, natura, alberi e pianure verdi.






Prima di arrivare a Calgary sono passate altrettante ore. Dopo alcuni giorni sono riuscita a visitare la cittadina di Calgary. E' una cittadina in crescita e ben servita dai mezzi pubblici. Ogni angolo, o quasi, di ogni via, è presente una scultura o un passaggio, fatti apposta quando durante l'inverno è presente la neve. Dalla primavera all'autunno sono presenti un mucchio di lavori, visto l'inverno rigido. La parte centrale della città è presente la tramvia e la via più in è Stephen ave. Molti sono i parchi e tra un blocco ed un altro tanti fiori. Quello principale da cui è possibile ammirare lo skyline è sicuramente Prince's Island Park.



Ci sono vari ponti, quello più moderno e che mi è piaciuto di più è stato il Peace Bridge, costruito nel 2012 e progettato da Calatrava. Inoltre troviamo il Calgary tower, lo Shaw millennium Park, l'odd fellows hall. Uno dei negozi più antichi è Hudson's Bay, in cui non potevo non andare. Vicino a Calgary troviamo uno dei gioielli del Canada quale Banff e le montagne rocciose canadesi.



Importanti le three sisters. I panorami sono stupendi, soprattutto quando il cielo è schiarito e il contrasto tra monte con le cime ancora innevate ed il cielo, rende tutto paradisiaco. Uno dei più grandi parchi è sicuramente Nose hill park e uno dei laghi più gettonati è Simone Lake. In queste settimane non sono mancate le mangiate stile campeggio con hot dog and marshmallow, i panorami canadesi tra monti e pianura, frastagliato da neve e alberi sempre-verde.

Il ritorno è stato lungo quanto l'andata, ma siamo passati dalle città. I ricordi dei miei viaggi sono tornati in mente (Seattle e Portland). Il caldo del ritorno ha un po' sfiancato, ma tutto è bene ciò che finisce bene! Ho lasciato un pezzetto di cuore un po' da per tutto, come sempre!

Vancouver


Non potevo scegliere meta migliore per mettermi alla prova, ancora una volta! Sono partita lunedì mattina e tornata mercoledì sera. Città che offre tante sculture e panorami. La Downtown, come anche la fascia prima, offrono tante idee spunti da vedere. Nella mia lista mi ero programmata di vedere: Queen Elizabeth park, che si trova nella via di mezzo tra l'aeroporto internazionale di Vancouver e Downtown. Questo sarà uno dei viaggi che ricorderò molto più rispetto ad altri. Un viaggio dettato dalla vincita di tante paure, che solo pochi possono conoscere e comprendere fino in fondo! Con una buona organizzazione e tenacia si può fare tutto!


Prima però di giungere in centro, sia nella parte ovest che east, vi sono tanti punti in cui scattare qualche foto. Ad esempio come al Vanier Park, Charleson Park, Hinge Park and Habitat Island dove sono i punti strategici per vedere la città dalle varie angolazioni includendo False Creek bridge, Cambie bridge, Burrard street bridge, scendendo da Olympic Village station. Poco prima, nella Brodway city-hall ho trovato dietro la metro una scultura molto simile a quella presente a Chicago, ma ridotta.


Entrata dentro la Downtown, nonché dall'altra parte del ponte, ho fatto l'anello da English Bay beach, in particolare andando a Morton Park dove ho trovato una scultura particolare,





fino a Stanley Park e al Lion Gate bridge.


Dopodiché proseguendo dall'altra parte della costa della città, sono giunta al convention center dove è presente la Digital Orca, la Shaw tower ed il Canada Place/FlyOver Canada, scendendo dal Waterfront station.










Nella parte più interna verso est, troviamo Vancouver Steam Clock e la Jimi Hendrix Shrine. Ho avuto modo di vedere e fotografare: Millennium Gate (La porta di Chinatown), Beatty  street drill hall, science museum, lo stadio in cui  e vi erano presenti i Terry fox statue. In centro inoltre è presente: Vancouver Art Galery e la Public Library, quest'ultima molto particolare da un punto di vista architettonico. Tre giorni intensi ma costruttivi.