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Filo del discorso |
Viaggiare da sola
inizialmente avevo paura perché pensavo di viaggiare da sola. In realtà non si è mai soli. C'è sempre un gruppo che affianca e condivide il tuo progetto, il tuo obiettivo, il tuo sogno. Non mi sentivo mai sola, o forse meglio dire che ero sola ma in compagnia anche se non nascondevo i miei pensieri e le mie paure. E' sempre bello poter condividere, essere sostenuti ed incoraggiare gli altri nei loro sogni, nei loro obiettivi e nei loro traguardi. Lo dovrebbero far tutti, ma questa è una lezione "vecchia" che ho imparato all'università e che porterò sempre con me.
Adattarmi ai cambiamenti
solitamente non accettavo che certe cose fossero diverse da come me le immaginavo. Invece questa volta sono riuscita per una volta a non pensare a cosa avevo intorno, o chi avevo intorno, ma chi ero, dove ero, chi sono stata e come ci sono arrivata. Mi è sempre affascinato sapere come gli altri sono riusciti a raggiungere un certo "status quo" o equilibrio, o semplicemente sapere il loro percorso. Così come mi piaceva quando ero più piccola vedere le carte di identità delle persone. Una sorta di impronta o di consapevolezza della propria identità. Non sono mai riuscita a discostarmi dalla mia immaginazione perché non accettavo i cambiamenti o quanto meno volevo vederli solo in un'unica soluzione. Quindi non si immagina, si fa. E se non è come ci si aspettava, possiamo solo dire di aver dato il massimo per arrivarci!
Conoscere nuove persone
persone provenienti dal tutto il mondo, nazionalità e culture diverse che avevano un unico obiettivo, nonché imparare l'inglese. Eravamo e siamo qui per metterci alla prova, per dimostrare a noi stessi che il mondo è bello e che va vissuto, con le giuste precauzioni, con le giuste preoccupazioni. Un esempio è il Candy Party: ognuno aveva portato un pacchetto di caramelle. Ogni paese un pacchetto diverso, un gusto diverso, una consistenza diversa, etc. Chi più buono, chi meno, ma eravamo noi, a condividere qualcosa della propria cultura.
Cercare di capire gli altri e farsi capire in una lingua diversa dalla mia
questo è un tallone di Achille, uno scoglio pungente, una montagna ripida, una secchiata di acqua gelida. Perché non basta solo immergersi in un altro mondo, ma bisogna anche interagire. Quindi speri nella comprensione dell'altro, cerchi di essere propositivo con la speranza che qualcuno ti corregga, ma soprattutto spero che il tuo cervello si modifichi velocemente e inizi a carburare! Finchè penso italiano, sarò sempre un po' radicata. I'm working in progress!
Essere forte
per me significa non scoraggiarmi al primo ostacolo. Sfogarsi, certo, ma non tirarsi indietro. Spesso e volentieri quando non riuscivo a trovare soddisfazione in quello che facevo, mollavo tutto. Non era solo l'insoddisfazione ma anche la frustrazione che mi divorava. Quindi ti sforzi a vedere le cose in modo diverso, ricordandoti sempre chi sei e dove sei!
Essere abbastanza per me stessa
a volte ho sempre vissuto un po' nell'ombra. Un po' succube di ciò che si aspettavano gli altri da me, o cosa potevo fare per renderli fieri di me. Al contempo ero sempre legata agli altri, come la cozza allo scoglio, come la gomma da masticare nei capelli, come la colla nelle dita, etc, scordandomi di me stessa. Purtroppo questo suona sempre strano a chi mi sta intorno, prima forse anche a me, ma ora non più!E' triste dover dare spiegazioni. Certe cose vanno come devono andare. La nostra vita è come la sabbia: più la stringiamo e più se ne va, meno la stringiamo e meno se va. Arriverà l'acqua o il vento che la porterà via, in un momento inaspettato.
Fidarmi di più e delegare le cose agli altri
come indole ho quello di credere gli altri, forse per la mia ingenuità o forse spero che davanti a me ci siano persone sincere e aperte. Serie e complici. Ognuno lavora in modo proprio, però se ci chiudiamo non cresciamo, se condividiamo possiamo correggere gli altri quanto noi stessi.
Proporre qualcosa
di idee non mi mancano mai, però a volte non sempre si hanno i mezzi e le disponibilità per farlo. Come il gelato al limone, che è diventata granita, ma poi era un sorbetto. Se non avevo quel bell'albero di limoni non ci pensavo neanche a fare qualcosa; così anche come i fiori fritti. Sarà banale ma per far le cose ci vuole il momento giusto e lo spirito giusto, come questa esperienza che mi sono regalata!
Tenere alla mia felicità
Tutto è collegato. Dal primo all'ultimo argomento trattato in questo lunghissimo post. Come sempre se non si è felici noi, non si può essere felici con gli altri. Qualcuno mi criticherà dicendomi che non avevo bisogno di andare in America per capirlo. Forse no o forse sì, ma rientrerebbero nelle mille spiegazioni che dovrei dare. A volte fare qualche pazzia ti da quella botta di adrenalina o di aria fresca di cui avevi bisogno! In questo momento non c'è miglior canzone che può riassumere il tutto:
Comunque andare - Alessandra Amoroso